Ripercorriamo, attraverso tabelle i cui dati sono stati rielaborati insieme all’IA, le elezioni 2020 e quelle 2025, affinché lettrici e lettori possiate dare un’occhiata al di là della facile propaganda di partito di tutte e due le coalizioni. Le tabelle, di chiarezza adamantina, si commentano da sole.
Abbiamo ragionato sulle liste e analizzato i voti sulla base di quelli espressi considerando anche i dati sull’astensione di cui si è tenuto conto valutandone la percentuale, e ciò che si è ottenuto sono i valori seguenti.
Voti e differenze tra il 2020 e il 2025
| Raggruppamento | Voti 2020 | % 2020 | Voti 2025 | % 2025 | Diff. Voti | Diff. % |
| Lega + Lista Zaia ⁽¹⁾ | 1.263.919 | 61,49% | 607.220 | 36,28% | – 656.699 | – 25,21% |
| Fratelli d’Italia | 196.310 | 9,55% | 312.839 | 18,69% | + 116.529 | + 9,14% |
| Forza Italia | 73.244 | 3,56% | 105.375 | 6,30% | + 32.131 | + 2,74% |
| PD + Civiche/Alleati ⁽²⁾ | 337.454 | 16,42% | 431.930 | 25,81% | + 94.476 | + 9,39% |
| M5S | 55.281 | 2,69% | 36.866 | 2,20% | – 18.415 | – 0,49% |
| Candidato/Area | Voti 2020 | % 2020 | Voti 2025 | % 2025 | Diff. Voti | Diff. % |
| Centrodestra | 1.883.960 (Luca Zaia) | 76,79% | 1.211.356 (Alberto Stefani) | 64,39% | – 672.604 | – 12,40% |
| Opposizione (CSX + M5S) ⁽¹⁾ | 465.430 (Lorenzoni + Cappelletti) | 18,97% | 543.278 (Giovanni Manildo) | 28,88% | + 77.848 | + 9,91% |
| Altri Candidati ⁽²⁾ | 104.129 (Gli altri 6 candidati) | 4,24% | 126.638 (Szumski + altri 2) | 6,73% | + 22.509 | + 2,49% |
| Totale Voti Validi | 2.453.519 | 100,00% | 1.881.272 | 100,00% | – 572.247 | – |
Centrodestra (Da Zaia a Stefani)
La netta diminuzione in voti assoluti e in percentuale riflette il crollo dell’affluenza (dal 61,16% del 2020 al 44,64% del 2025) e l’assenza del fenomeno “Zaia” come voto diretto al candidato (che nel 2020 catalizzò voti ben oltre la coalizione). Nonostante questo calo, Stefani ha vinto con un margine di oltre 35 punti.
Opposizione (CSX + M5S)
Il dato di Giovanni Manildo (2025) è la somma del consenso per il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. Il confronto con la somma dei voti di Arturo Lorenzoni (CSX) e Enrico Cappelletti (M5S) nel 2020 mostra una significativa crescita sia in voti assoluti che in percentuale per il blocco unitario dell’opposizione.
Cosa vogliamo dire pubblicandoli?
Niente. Se non che sarebbe ora di uscire dalla propaganda, recuperare una capacità programmatica al di là di facili slogan, ricominciare a proporre soluzioni reali ai problemi e da lì, ricostruire – incontrando la gente e sentendone i bisogni – un programma di governo che vada al di là di facili slogan da comunicazione per sordi e ciechi. L’altissimo astensionismo non è da imputare agli elettori, ma alla politica che da trent’anni abbondanti ripropone le stesse facce, gli stessi slogan e lo stesso odio contro l’avversario salvo poi essere totalmente inconcludente una volta al governo.
Senza occuparci troppo di infantili cori da stadio che incitano al saltare per non essere quella cosa là.
(25 novembre 2025)
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