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Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni, Venezia, Palazzo Ducale (18 marzo- 18 giugno 2023)

di Rita Zambon

Il 18 marzo scorso si è aperta a Venezia, nel Palazzo Ducale, la mostra dedicata a uno dei pittori più importanti del Rinascimento, Vittore Carpaccio (nato a Venezia nel 1455/56 e morto a Capodistria nel 1525/26). La città lagunare già ospita suoi capolavori: i teleri delle Storie di sant’Orsola alle Gallerie dell’Accademia e del ciclo dei santi Giorgio, Girolamo, Trifone e Matteo alla Scuola Dalmata di san Giorgio degli Schiavoni; nel 1963 vi era stata una grande monografica e nel 2004/2005 alle Gallerie dell’Accademia Carpaccio pittore di storie.

Nella mostra, ricca e curata, sono presenti lavori provenienti da molti musei sia italiani che stranieri, che hanno dato l’occasione di riunire opere nate insieme ma poi disperse. Certamente l’operazione più intrigante è quella che si ammira già nella seconda sala (attenzione: alcune sale sono molto buie a causa della presenza dei disegni): si sono riunite Le due dame (altrimenti conosciute anche come Le due cortigiane, conservate al Museo Correr) alla Caccia in laguna (al Paul Getty Museum di Los Angeles). Entrambe compongono l’anta destra di una porta – sopra la Caccia, sotto le Dame -, mentre mancano notizie di quella di sinistra. Non è una novità: già nella mostra Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai tempi di Bellini, Dürer, Tiziano, a Palazzo Grassi 5/9/1999-9/1/2000, si era fatta l’unione. Curioso è il retro della Caccia: vi è dipinto un nastro rosso teso da sinistra a destra a cui sono appese delle lettere, sempre dipinte.

Per saperne di più, si può ascoltare Gabriella Belli, allora direttrice dei Musei Civici veneziani, in una puntata del 6 febbraio 2016 della rubrica Museo Nazionale di Radio 3.

Abbiamo poi la possibilità di vedere il corpus di disegni, il più ricco di un pittore veneziano del Rinascimento: segnalo nella sesta sala Un monaco e tre musici in un interno dal British Museum di Londra, il cui retro mostra un filosofo al lavoro visto dalla finestra; e inoltre il ciclo della Scuola di santa Maria degli Albanesi, il polittico di Zara, la Fuga in Egitto da Washington e il magnifico Leone di San Marco: raffigurato maestoso, orgoglioso, ha appena sollevato la zampa destra (si vede l’orma sulla sabbia, come avverte il pannello esplicativo) per tenere aperto il libro con la scritta PAX TIBI MARCE ÆVANGELISTA MEVS. Rappresenta la forza e la nobiltà di Venezia, che ormai sono solo un ricordo lontanissimo e – temo – non più recuperabile.

 

 

 

(15 aprile 2023)

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