Pubblicità
32.3 C
Venezia
31.2 C
Udine
Pubblicità

VENEZIA

Pubblicità

TRENTINO ALTO-ADIGE

HomeNotizieSi percepisce una certa esplosione di gioia per il turismo LGBTI a...

Si percepisce una certa esplosione di gioia per il turismo LGBTI a Venezia

di Paolo M. Minciotti

E’ con un certo stupore che abbiamo letto qualche giorno fa sulla stampa locale articoli che trasudavano sorrisi e welcome home con pretese di tolleranza e spirito gay-friendly, così corretti e aperti nei confronti del turismo LGBTI nella splendida Venezia e nel cittadino augusto dominio da far pensare ad articoli opportunamente confezionati, si chiamerebbero redazionali ma la pratica giornalistica non li accetta, orientati a stimolare una maggiore presenza di popolazione arcobaleno sul territorio.

“Basta che paghino” era il titolo di un bel romanzo di qualche anno fa, e sembra proprio di essere ancora a quel punto lì. Ma la necessità di pecunia dev’essere tale da far dimenticare come il popolino si esprime nei confronti delle coppie formate da maschi, in rigoroso linguaggio locale – mandar zò anca i recioni…  – (la chiamano lingua), o le frequentazioni notturne di anfratti per incontri frettolosi e tanto più goderecci all’oscuro delle mogli, mondati dal peccato con battute cretino al successivo casuale incontro per strada con l’oggetto del desiderio della notte prima.

Che cazzo vuoi te?, direte voi. Se si apre ti lamenti se si chiudti lamenti, ma te che cazzo vuoi? Avete ragione. Semplicemente da queste parti facciamo fatica a sopportare gli improvvisi – e opportunistici – cambi di direzione ad uso commerciale e siamo infastiditi dal vedere come l’essere considerati esseri umani come tutti gli altri debba necessariamente passare dall’essere rappresentati come soggetto economico con capacità di spesa superiore alla media. E allora sei il benvenuto, fai bene all’economia, sostieni la città, (occhio però a baciare chi ami per strada, o a camminare mano nella mano perché la carta di credito è una cosa, i cazzotti in faccia un’altra), fai viaggiare il denaro, occupi le stanze, frequenti i “quasi 300 locali o alberghi gay o gay-friendly” che son sparsi di qua e di là a Venezia e dintorni e si chiude la storia. Almeno risparmiateci gli articoli a sessantadue denti.

 

 

(4 gennaio 2023)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 



ALTRO DA LEGGERE