Nawrocki batte l‘europeista Trzaskowski dopo uno spoglio all’ultimo voto che ha raccolto il 49,11% dei voti contro il 50,89% del candidato vittorioso. L’Europa ha un nuovo macho-man al potere di stampo trump-putinista con venature al nero verso Bruxelles e l’Unione Europa. Per Tusk si presenta una stagione complicata, considerando la miriade di diritti di veto che la Costituzione polacca voluta dai simil-dittatori di Giustizia e Libertà ha introdotto durante i loro anni di oscurantismo.
Nawrocki viene eletto senza che abbia nessuna esperienza politica di nessun tipo. E riesce a diventare presidente della Repubblica di uno degli stati più popolosi dell’UE: non è sbagliato chiedersi con che razza di testa la gente metta la crocetta su un nome piuttosto che su un’altra, cioè con quale contezza. Non è difficili anticipare che la Polonia sarà completamente bloccata da un presidente della Repubblica che ricorrerà all’unica arma a sua disposizione, il veto a coprire l’incompetenza, spalleggiato dall’armata conservatrice che guarda a est e avrà pesanti ricadute sul futuro dell’integrazione europea in onore a trumpismo più estremo entrato a gamba tesa nella campagna elettorale polacca.
(2 giugno 2025)
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