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TV tradizionale mezza morta, gli ascolti del prime-time a picco

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di Ghita Gradita, #radiotv

Verrebbe da dire “era ora”, viste le sconcezze culturali imposte, più che proposte, negli ultimi due decenni, nella lunga guerra tra i due grandi monopoli con la tv di Cairo, a fare da terzo incomodo. La televisione tradizionale è infatti mezza morta, crollano gli ascolti nel prime-time (meno 2milioni e mezzo di ascoltatori) con qualche milionata in più di ex-telespettatori che la televisione non la guarda più e cerca i contenuti che vuole da un’altra parte.

Precipita la percentuale di abitanti che guardano la tv, sul totale della popolazione dello stivale.

Difficile dare loro torto a guardare la qualità delle proposte: è possibile che ci siano programmi che vanno avanti da dodici, tredici, quindi, diciotto, venticinque edizioni? Sempre esattamente uguali a loro stessi? Stesse grida, stessa caciara, stessa inutilità e stesso voyerismo? Possibile che i conduttori non siano cambiati mai in due decenni? Possibile che i contenitori domenicali vengano affidati a un’ultrasessantenne che gioca all’adolescente con preghiere in diretta e finti pianti, o a una settantenne che con senso del pudore ha detto basta? Possibile che dopo decenni di rimbambimento stiamo ancora alle imitazioni di famosi per diventare famosi, a pupazzi rossi e rotondi, a tutto ciò che sappiamo e milioni di italiani non sopportano più?

Era ora. Verrebbero da dire. E verrebbe da sperare che vada sempre peggio e finalmente, anche in questo paese, ci si accorga che c’è un web che pullula di proposte sensate, intelligenti, indipendenti e persino di qualità che si possono finalmente scegliere, insieme alle grandi televisioni online che propongono una gamma di prodotti di alta qualità che ci possiamo, finalmente, scegliere da noi senza essere diretti dai grandi monopolisti di stato.

 

(3 novembre 2021)

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